venerdì 11 luglio 2014

Elezioni Provinciali

Il prossimo 28 settembre verranno eletti i nuovi vertici della Provincia di Varese e la discussione per la preparazione delle liste si sta accendendo. All'interno del PD provinciale, nei prossimi giorni, si confronteranno almeno due posizioni: da un lato chi propende per una "grosse coalition" capace di attivare una fase costituente che coinvolga un fronte istituzionale il più ampio possibile e chi invece ritiene che si debba perseguire la logica del cambiamento anche perché potrebbero esserci (finalmente) i numeri per ribaltare un governo provinciale da troppi anni a guida leghista.
Il confronto e la discussione tra queste due posizioni animerà di sicuro le prossime riunioni del PD provinciale.
Oltre ad alcuni articoli pubblicati di recente sulla Prealpina, riporto il link all'intervista del segretario provinciale Samuele Astuti (Astuti: "Non sono io il candidato presidente") e l'intervento che Giuseppe Adamoli ha pubblicato sulla sua pagina facebook lo scorso 8 luglio:
LISTA UNICA PER LE NUOVE PROVINCE?
Sarà molto accesa la discussione sulle nuove province con i consiglieri comunali che a settembre eleggeranno sia il consiglio che il presidente. La notizia di questi giorni è che anche il Pd regionale della Lombardia vorrebbe la lista unica e il candidato unico di tutte le forze politiche. E’ giusto che sia così? Vediamo. La prima fase sarà “costituente” e questo compito (decisioni su funzioni provinciali e aree omogenee) dovrebbe essere affrontato con un forte spirito unitario. Non si può però negare il dubbio che lo stesso risultato potrebbe essere ottenuto anche con liste separate e poi con una larga intesa istituzionale come si fa normalmente. Del resto sulle funzioni provinciali ha molto da deliberare anche la Regione che continuerà ad essere guidata dall'attuale maggioranza di centrodestra che semmai dovrà aprirsi all'accordo più ampio possibile. C'è un’altra domanda che mi pongo: con la lista unica che fine farebbero le tantissime formazioni civiche che hanno tutto il diritto di essere rappresentate? Decideranno i partiti per loro? Toccherebbe a loro stabilire se formare una propria una lista oppure con chi aggregarsi e per chi liberamente votare. Mi auguro che questi problemi, complessi e delicati, si discutano nel merito tralasciando le strumentalizzazioni di parte dentro lo stesso Pd. Per uno come me, solitamente contrario alle liste uniche nei congressi di partito, è impossibile nascondere la perplessità su questa impostazione. Per molti motivi, tra cui il mio perdurante sostegno al segretario regionale e a quello provinciale del Pd di Varese, sarei contento se questa volta mi si convincesse che ho torto.



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